Ore difficili Mai sottovalutare il razzismo Possiamo solo sperare che i tragici fatti di Charleston, dove un giovane bianco, entrato in una chiesa metodista fondata da afro americani, ha compiuto una strage, sia un fenomeno isolato, il gesto di un individuo malato. In questo caso avrebbe ragione Obama, bisogna rendere più difficile la possibilità di procurarsi armi visto poi l’uso che ricorrentemente ne viene fatto. Una volta si spara sui compagni di college, un’altra volta alla gente che affolla i supermercati, ora contro chi si raduna tranquillamente per leggere la Bibbia. Se invece questo episodio fosse legato al ritorno delle tensioni etniche negli States, dopo mesi di scontri fra poliziotti bianchi e afroamericani avvenuti un po’ in tutto il Paese, il problema è molto più delicato. Vorrebbe dire che l’America si riaffaccia sul suo passato segregazionista dimostrando di non averlo superato. La vittoria di Obama, in due elezioni presidenziali, ha detto con chiarezza come la maggioranza del popolo americano non si faccia condizionare dal colore della pelle. Le persone di colore sono inserite pienamente nella società tanto da diventare da decenni influenti protagoniste della vita pubblica risalendo i vertici delle cariche di governo, sia con i democratici che con i repubblicani, basta ricordare il generale Powell e Condoleeza Rice, nell’amministrazione Bush. È vero però che alcune frange della minoranza bianca si sono radicalizzate pericolosamente, forse anche loro all’interno dello Stato. Il lungo processo dell’eguaglianza, avviato felicemente negli anni sessanta del secolo scorso conosce delle pause e dei salti all’indietro, che forse sono inevitabili. La storia non procede mai linearmente. L’importante è non abbattersi e continuare ad andare avanti. L’America ha dimostrato di avere un corpo sano, capace di rinforzarsi e saper progredire come pochi altri. Questo non impedisce che si possano attraversare ore difficili come queste. I pregiudizi sono difficili da estirpare anche nel nostro continente, affetto da un antisemitismo altrettanto endemico e distruttivo. Il razzismo si può sconfiggere ed è stato sconfitto più volte negli Stati uniti come in Europa. Bisogna però avere una ferma determinazione per riuscirvi e non essere mai indotti a sottovalutarlo. Prima di preoccuparsi di restringere la possibilità che qualsiasi civile, anche un ragazzotto semi drogato, possa ricevere una colt 45 in regalo, bisogna tener saldo un assioma, per cui la razza umana è una sola. Roma, 19 giugno 2015 |